Nuova Riveduta:

Giudici 1:28

Però, quando Israele fu abbastanza forte, assoggettò i Cananei a servitù, ma non li scacciò del tutto.

C.E.I.:

Giudici 1:28

Quando Israele divenne più forte, costrinse ai lavori forzati i Cananei, ma non li scacciò del tutto.

Nuova Diodati:

Giudici 1:28

In seguito, quando Israele divenne forte, assoggettò i Cananei a servitù, ma non li scacciò del tutto.

Riveduta 2020:

Giudici 1:28

Però, quando Israele divenne più forte, assoggettò i Cananei a servitù, ma non li scacciò del tutto.

La Parola è Vita:

Giudici 1:28

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Giudici 1:28

Però, quando Israele si fu rinforzato, assoggettò i Cananei a servitù, ma non li cacciò del tutto.

Ricciotti:

Giudici 1:28

e quando Israele si fu consolidato li fece tributarii ma non li volle sterminare.

Tintori:

Giudici 1:28

Dopo che Israele divenne forte, li fece tributari; ma non volle distruggerli.

Martini:

Giudici 1:28

Ma dopo che Israele ebbe ripreso forze, se li fe' tributarii, e non volle distruggerli.

Diodati:

Giudici 1:28

Ben avvenne che, dopo che Israele si fu rinforzato, egli fece tributari i Cananei; ma non li scacciò.

Commentario abbreviato:

Giudici 1:28

21 Versetti 21-36

Il popolo d'Israele era molto disattento ai propri doveri e interessi. Per pigrizia e viltà, non si preoccupavano di portare a termine le loro conquiste. La colpa era anche della loro cupidigia: erano disposti a lasciare che i Cananei vivessero in mezzo a loro, per poterne approfittare. Non avevano il timore e la detestazione dell'idolatria che avrebbero dovuto avere. La stessa incredulità che aveva tenuto i loro padri per quarant'anni fuori da Canaan, li teneva ora lontani dal suo pieno possesso. La sfiducia nella potenza e nella promessa di Dio li ha privati dei vantaggi e li ha portati nei guai. Così molti credenti che iniziano bene sono ostacolati. Le sue grazie languono, le sue concupiscenze si ravvivano, Satana lo tenta in modo appropriato, il mondo riprende il sopravvento; porta la colpa nella sua coscienza, l'angoscia nel suo cuore, il discredito sul suo carattere e la riprovazione sul Vangelo. Anche se può essere rimproverato bruscamente e riprendersi a tal punto da non perire, dovrà tuttavia lamentarsi profondamente della sua follia per tutti i giorni che gli restano e, in punto di morte, piangere per le opportunità di glorificare Dio e di servire la Chiesa che ha perso. Non possiamo avere comunione con i nemici di Dio dentro di noi o intorno a noi, se non a nostro danno; perciò la nostra unica saggezza è mantenere una guerra incessante contro di loro.

Riferimenti incrociati:

Giudici 1:28

27 Gios 17:11-13
Giudic 5:19; Gios 21:25
Eso 23:32; De 7:2; 1Sa 15:9; Sal 106:34,35; Ger 48:10

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